Il campus comunitario di gestione del rischio sulle oasi è un’opportunità per tutti i volontari, provenienti da diversi paesi maghrebini (Tunisia, Marocco, Algeria e Mauritania) e dalla Francia, di identificare e gestire i problemi a cui è esposta l’oasi di Chenini, applicando la nuova tecnica MARP (Participatory Research Analysis Method). Questo lavoro è stato svolto sotto la supervisione dei professori di ricerca tunisini e dei membri dell’ASOC.
La fase di pre-campus consisteva nella raccolta dei principali dati sulle fonti di rischio che danneggiano l’oasi di Chenini, al fine di effettuare un’analisi completa e proporre soluzioni a questi problemi. Questo risultato è stato raggiunto in tre modi, vale a dire attraverso la revisione della letteratura sul tema, la consultazione con le amministrazioni competenti e un’indagine tra gli agricoltori. La seconda fase ha riguardato l’analisi del set di dati raccolti applicando il metodo MARP, per quanto riguarda diversi temi (Biodiversità, Acqua, Suolo, Salute delle piante e Ambiente circostante). Questa prima fase è stata realizzata da volontari tunisini e francesi sotto la supervisione dei ricercatori.
Il periodo del campus è stato caratterizzato dall’arrivo degli altri volontari e dalla suddivisione in cinque sottogruppi, ognuno dei quali composto da volontari provenienti da varie nazioni e con diverse specialità, sotto la supervisione di uno o due ricercatori. Ogni gruppo ha cercato, attraverso un approccio partecipativo, di analizzare e trattare un determinato tema in base ai dati disponibili. Il lavoro partecipativo si è svolto in un’atmosfera speciale e in un clima di lavoro piacevole, dove ogni partecipante ha discusso e ha apportato il proprio contributo al gruppo. Allo stesso tempo, sono state organizzate diverse attività socio-culturali (piatti tradizionali) ed escursioni per offrire il meritato riposo e rinnovare le energie dei partecipanti. Al termine del campus è stata organizzata una giornata di restituzione, alla presenza di ricercatori, agricoltori, rappresentanti delle amministrazioni di Chenini e alcuni membri attivi della società civile, per presentare i principali rischi a cui è esposta l’oasi e le soluzioni proposte sulla base dell’analisi MARP. Al termine delle presentazioni, gli attori presenti hanno lanciato un dibattito in cui tutti hanno preso la parola e hanno espresso il loro punto di vista, le loro osservazioni e le loro prospettive. Prima della partenza dei volontari, è stata organizzata una riunione di chiusura del progetto, con la consegna degli attestati di partecipazione, per raccogliere la valutazione del campus da parte dei partecipanti.
Cosa ho imparato da questa esperienza? L’applicazione dell’analisi MARP ad un ambiente quale quello delle oasi; la partecipazione alla realizzazione del piano partecipativo di gestione del rischio delle oasi; ho raccolto diverse informazioni sulla biodiversità, sulla fitosanità e sui rischi dell’ambiente circostante; il lavoro in gruppo e la conoscenza di altri volontari con diverse nazionalità, culture ed esperienze.
Cosa ho apportato al lavoro del gruppo? Come tutti i partecipanti, ho offerto le mie conoscenze in geologia e ambiente; analisi dei dati e stesura di report; interpretazione di grafici e figure; elaborazione di mappe tematiche per diversi gruppi; condivisione delle conoscenze sulla gestione del software ArcGIS e Adobe Illustrator.
Riconosco come punti di forza ‘eterogeneità e la complementarietà tra i volontari, la qualità del lavoro di gruppo, la supervisione dei ricercatori, la partecipazione degli agricoltori e le metodologia di lavoro utilizzata. Non si nascondono alcune aree di miglioramento, quali la difficoltà di rispettare i tempi, la difficoltà di integrazione manifestata da alcuni volontari, la separatezza dei lavori di gruppo (ciascuno concentrato sul proprio tema) e alcune difficoltà linguistiche.
Per il futuro mi sento di raccomandare di coinvolgere e informare tutti i volontari in ogni fase del progetto, di indirizzare le diverse expertise dei volontari e di coinvolgerli nello sviluppo di un programma chiaro prima dell’avvio del campus.
Mohamed EL OUALI, volontario presso AOFEP-Tinjdad (Marocco).