L’acqua è una delle risorse essenziali per la sopravvivenza degli esseri umani. Questa risorsa è distribuita in modo disuguale. Mentre una parte del mondo spreca acqua in abbondanza, l’altra parte ne è criticamente priva. Naturalmente, non c’è dubbio che la geografia è naturalmente disuguale, ma a volte non lo è, perché i politici vengono coinvolti.

Oggi è la Giornata Internazionale dell’Acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo. E’ nell’ambito di questa giornata che “Campagna Amica” in collaborazione con FOCSIV lancia una riflessione sul tema dell’acqua, che rappresenta un bene fondamentale per l’umanità.

La missione di questa giornata è di incoraggiare il progresso delle politiche pubbliche nella gestione delle acque. E’ anche una giornata che ha lo scopo di sensibilizzare e informare meglio l’opinione pubblica sul tema.

Quest’anno 2019, la Giornata Mondiale dell’Acqua ha come tema “Non lasciare nessuno fuori”. Si tratta di un adattamento della principale promessa del Programma di sviluppo sostenibile 2030, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 15 settembre 2015. Tra i 17 obiettivi di questo programma, il n. 6 è quello di “Garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche”. Tutti devono poter beneficiare dei progressi compiuti in materia di sviluppo sostenibile.

Attualmente, ci sono miliardi di persone nel mondo che non hanno acqua pulita e lottano per sopravvivere e svilupparsi.

Anche il continente europeo non fa eccezione a questa situazione. Le fonti di approvvigionamento idrico sono attualmente fonte di preoccupazione per almeno la metà della popolazione dell’UE. Secondo la relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente, si afferma che in molte parti d’Europa, l’acqua è sfruttata in eccesso. Il turismo, con il moltiplicarsi di nuovi spazi ricreativi e l’impatto del settore agricolo sull’approvvigionamento idrico, sta portando ad un aumento del consumo idrico. Esistono enormi differenze nella distribuzione del consumo di risorse idriche nel continente. La concorrenza per le risorse idriche rappresenta un rischio per l’economia, le comunità e gli ecosistemi da cui dipendono. Se i cambiamenti climatici continueranno a generare temperature medie elevate in tutta Europa, si prevede un aumento della scarsità d’acqua in molte regioni. Nel Sud, la scarsità d’acqua è più critica, con l’agricoltura che rappresenta il 60% dell’acqua totale prelevata e che in alcune regioni raggiunge l’80%.

L’ Africa, nonostante i numerosi fiumi (Congo River, Nilo, Niger, Niger, Senegal….), rimane il continente dove la gente ha scarso accesso all’acqua potabile a causa di una cattiva gestione delle risorse. In futuro si dovrà quindi raccogliere la sfida di mobilitare le risorse idriche rinnovabili e di proteggerle, se si vuole garantire servizi sostenibili.

Molti progetti sono attivi in questo settore. In particolare, è in corso il progetto TERO per sensibilizzare l’opinione pubblica alla conservazione delle aree d’acqua e delle oasi tradizionali. L’esperienza dimostra che, migliorando l’accesso all’acqua e aiutando gli agricoltori a gestire le risorse idriche in modo più efficiente, è possibile aumentare la resistenza delle comunità ai cambiamenti climatici e agli shock ambientali. Il coinvolgimento di giovani volontari nelle attività di conservazione ambientale delle oasi contribuirà al raggiungimento del tredicesimo obiettivo di sviluppo sostenibile, ovvero all’individuazione di misure relative alla lotta ai cambiamenti climatici in particolare e, in generale, all’Agenda 2030.

Trovare soluzioni per preservare l’acqua è di vitale importanza per il mondo intero. È quindi necessario imparare a risparmiare acqua e a gestire le risorse disponibili in modo più efficiente. E’ inoltre essenziale evitare gli sprechi e l’uso improprio delle riserve sviluppando, in particolare, le capacità di riciclaggio.

L’importanza dell’acqua è fondamentale per i bisogni primari e per i settori produttivi come l’energia e soprattutto l’agricoltura, che occupa quasi l’80% della popolazione del continente africano. Il continente deve coinvolgere maggiormente i suoi leader in una maggiore solidarietà, cooperazione e collaborazione negli sforzi e nei mezzi per proteggere le risorse idriche e salvaguardare l’ambiente.

In generale, cambiamo i nostri comportamenti e modi di consumo dell’acqua per evitare l’accumulo di beni. Dalla sicurezza alimentare ed energetica alla salute umana e ambientale, l’acqua contribuisce a migliorare il benessere sociale e la crescita equa. Così, la protezione delle risorse naturali fornisce ad ogni essere umano una vera e duratura soddisfazione e gioca un ruolo chiave nella stabilità dell’intero sistema.

 

 Brigitte Togo, Mali

Volontaria della Associazione Rondine presso  FOCSIV.

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